Amarone della Valpolicella Classico Monte Domini Veneti

Amarone della Valpolicella Classico Monte Domini Veneti

Quella dell’Amarone (DOCG dal 2010, già DOC dal 1968) è una storia che risale al 1939, data che segna l’anno di svolta della produzione dei vini veneti, con l’imbottigliamento del primo Amarone per mano di Cantina Valpolicella Negrar (la Cantina Sociale Valpolicella nasce nel 1933,
fondata da Gaetano Dall’Ora, Carlo Vecchi, Giovanni Battista Rizzardi, Marco Marchi, Pier Alvise Serego Alighieri e Silvio Graziani).

Un evento casuale, una dimenticanza, vede la fermentazione di tutti gli zuccheri durante la produzione di un Recioto (il Vino dolce, che tutti conosciamo, prodotto dalle stesse uve!). “Questo non è un Amaro, ma un Amarone!” – disse l’allora Presidente di Cantina, Gaetano Dall’Ora, dopo la degustazione di quel “Recioto” fatto fermentare completamente per errore, nel lontano 1936. Subito si intuì la grandezza di quel Vino. Da lì in avanti la decisione di vinificare anche “la versione secca” del Recioto: l’Amarone, un Vino di grande personalità e stile che deve il nome a quel suo primo assaggio.

Attenta  raccolta delle uve in piccole cassette da 6-7 Kg, appassimento per un periodo di 3-4 mesi su stuoie o tavole di legno in fruttai in collina per sfruttare al meglio ventilazione e scarsa umidità in un processo di appassimento naturale integrato per scongiurare la formazione di muffe sfavorevoli, impreziosite spesso, per contro, dall’attacco della Botritys Cinerea, con un conseguente calo in peso dei grappoli del 30-40% ed una pigiatura soffice sono le basi per ottenere un mosto molto concentrato. Una lenta fermentazione di 90 giorni ed un affinamento di almeno due anni in fusti di rovere e per un ulteriore anno in bottiglia sono le caratteristiche principali di un Vino di gran classe ottenuto da uve Corvina veronese, Corvinone e Rondinella.

Una storia di tradizione, quindi, che vede, però, in Domini Veneti, top di gamma e nuovo brand dell’Azienda (progetto nato nel 1989), una sua evoluzione stilistica, frutto del lungo ed integrato progetto viticolo-enologico di valorizzazione della tipicità del territorio e che spinge nel sottolineare l’importanza dei diversi terroir con la produzione della linea “Amarone Espressioni”.

Siamo nel territorio della Valpolicella Classica e la collezione (un cofanetto con 5 differenti tipi di Amarone) è pensata appositamente per valorizzare le cinque differenti vallate di produzione di ogni singolo cru: Villa, Marano, Fumane, Mazzurega e Monte situate nei 5 comuni storici dell’area Classica.

Ed ora calice alla mano per l’Amarone della Valpolicella Classico DOCG MONTE. Annata 2011.

Uvaggio di 70% di Corvina, 15% di Corvinone e 15% di Rondinella, come tutti gli Amaroni della linea “Espressioni”, d’altronde. Un Amarone che nasce da vigneti situati tra i 120 m e i 450 m nella frazione di Monte, nel comune di Sant’Ambrogio.

9 anni sulle spalle per un Amarone che si veste di quel rosso granato fitto e quasi impenetrabile, a sottolineare quel suo ulteriore tempo di affinamento in bottiglia che però quasi non basta per un Vino per il quale qualche anno di affinamento in più non guasta. Ammaliante il suo bouquet che sembra quasi concentrarsi su dolcissime note di frutta rossa in confettura, prugne, amarene, mirto con finale di speziatura, anche questa, dolce. Di Vaniglia e anice stellato. Una grande aromaticità, quindi, conseguenza, probabilmente, dell’intervento della Botritys Cinerea in fase di appassimento. Ed il suo sorso non delude le aspettative che avevano inebriato il naso. Rotondo, tanto da avvolgere l’intera cavità orale con un piacevole e delicato tannino, che ormai non si scomoda nell’affermare il suo vigore e che lascia il sorso ad una seducente degustazione. Ideale da abbinare ad una selezione di formaggi stagionati. Un Piave stravecchio, se si gioca in casa o, magari, se si vuole uscire dai confini regionali, un caciocavallo pugliese di grotta.

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